Racconti


  • Due donne

    Due donne

    La signora Elvira Zurlini vedova Cappello si riscosse dalla sonnolenza postprandiale, si infilò gli occhiali che le pendevano sul petto appesi a un cordoncino colorato e distinse nitidamente le lancette della sveglia sulla credenza, al lato opposto della stanza …

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  • La ladra

    La ladra

    Mi piacciono le stazioni. Luoghi di commiato, terre di mezzo tra qui e altrove, tra prima e dopo.

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  • Le ali

    Le ali

    Il cielo è nero e fitto di stelle, l’aria ha il profumo della pineta e della salsedine. Sul lungomare, un gruppetto di persone, col naso in su, ammira il funambolo, che cammina sul filo teso, come sospeso nel nulla …

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  • Il commiato

    Il commiato

    Prima ancora di aprire gli occhi, se lo ricorda. E il pensiero gli invade la coscienza offuscandola, come l’inchiostro che la seppia sparge in acqua, quando cerca di nascondersi dai predatori. Ed è proprio così che si sente, attraversato da una paura istintiva …

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  • L’ultima notte

    L’ultima notte

    I passi rimbombano sul marmo dell’atrio, come spari di fucile; un attimo di silenzio, forse un’ultima esitazione, poi la porta d’ingresso si chiude e siamo finalmente soli.

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  • L’amica

    L’amica

    Arrivare in anticipo è la maledizione degli ansiosi. La puntualità me l’hanno inculcata da piccola, con la virtù dell’esempio, senza bisogno di tante parole: non ricordo che se ne sia mai parlato in famiglia …

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  • Gli aspiranti

    Gli aspiranti

    Stuoli. Stuoli di aspiranti scrittori. Flora se li immagina, stipati come sardine, lungo gli ameni vialetti che circondano Villa Paradiso, sede della Grande Scuola di Scrittura, mentre …

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  • Il sognatore

    Il sognatore

    A quest’ora la metropolitana è una culla. C’è un odore tiepido di umanità assonnata e fuori il cielo è freddo e ancora scuro. Il movimento del vagone sulle rotaie è tutto strappi e rimbalzi, eppure, lasciando andare il corpo, può conciliare il sonno. I nomi delle fermate sono una poesia …

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  • Il leone nell’armadio

    Il leone nell’armadio

    È sveglia da un pezzo, anche se non è ancora mattina. Ha provato a girarsi nel letto, a tenere gli occhi chiusi, ma lo sa che è inutile, il sonno non tornerà. Scalcia le coperte in fondo ai piedi e si guarda intorno, cercando di abituare la vista all’oscurità…

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  • La macchia

    La macchia

    Comparve una mattina nebbiosa di fine novembre. Prima non c’era e un momento dopo era lì; grande come un tavolino da salotto, leggermente iridescente, la macchia galleggiava sul fiume che scorreva placido intorno senza spostarla.

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  • Quinto piano

    Quinto piano

    Come se qualcuno mi avesse chiamato, spalanco gli occhi di colpo e automaticamente allungo la mano verso la sveglia, la stacco, la guardo e mi dico brava, Emilia, ce l’hai fatta anche stavolta; è una piccola scommessa con me stessa, cerco di precedere la suoneria, così lascio in pace chi può dormire ancora un po’.

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