Sei tu il centro di tutto


“…Quest’anno compio i 35, ho un lavoro che mi piace, un appartamento tutto per me, una vita sociale piena e sono single per scelta, come dico sempre con orgoglio. Il problema è che ultimamente non sono più tanto contenta della mia situazione; la vita sociale in particolare mi pesa; devi sempre esserci, frequentare i locali giusti, conoscere le persone giuste, avere le scarpe giuste, fare le vacanze giuste, stare sui social, per me è diventato peggio di un lavoro. Vorrei mollare tutto, perché sono stanca di sentirmi sempre in gara non si sa con chi, ma se mi allontano, se mi ritiro, cosa mi resta? In realtà ho un paio di amiche speciali con le quali condivido, dai tempi della scuola, una confidenza completa, ma loro sono entrambe impegnate con un uomo e c’è quindi qualcosa che ci separa, perciò non credo che mi capiscano fino in fondo. Io ho avuto solo due storie importanti, la più lunga finita per stanchezza di entrambi, ma non credo di essermi mai innamorata davvero, oggi comunque non c’è nessuno in giro che mi interessi e mi sembra tutto molto vuoto, molto noioso. Non c’entra niente l’orologio biologico, ma da un po’ di tempo la mia vita mi sembra senza valore e mi sembra che tutti siano stufi delle relazioni superficiali che sono le più comuni; è come se fossimo tutti anestetizzati e non ci fossero veri sentimenti in giro. Allora guardo mia sorella, che ha tre anni più di me, sposata con due bambini, che a volte dice che è stanca e mi chiedo se la scelta giusta non sia stata la sua…


Cara D., innanzi tutto grazie per la fiducia che mi dimostri chiedendo il mio parere e, per correttezza, premetto che non ho verità da insegnare a nessuno, solo riflessioni da condividere.

Quello che traspare dalla tua lettera è l’immagine di una giovane donna che dovrebbe essere soddisfatta di sé, libera e autosufficiente, che ha costruito la vita come la voleva e non ha particolari ragioni per lamentarsene e tuttavia si ritrova scontenta, in particolare, dell’aspetto relazionale della sua esistenza.

Certo, dal principe azzurro in poi, le donne, a volte inconsapevolmente, hanno sempre immaginato la loro vita legata a quella di un uomo, quindi credo ci vogliano coraggio e idee chiare per scegliere di investire soltanto su sé stessi; in ogni caso, mi pare che tu abbia raggiunto risultati di cui essere fiera, perché l’autosufficienza economica, un lavoro che dà soddisfazione e una casa tutta tua mi sembrano aspetti per cui congratularsi con sé stessi.

Stare o non stare in coppia non credo possa essere una scelta che si fa a tavolino, ma qualcosa verso cui la vita ci spinge a seconda delle esperienze che incontriamo. Dici che pensi di non esserti mai innamorata e che la storia più lunga che hai avuto si è conclusa per insoddisfazione di entrambi; mi pare perciò che, semplicemente, tu non abbia incontrato la persona capace di farti desiderare una vita diversa; quindi la scelta che hai mantenuto fin qui, è probabilmente quella più coerente con la tua storia, ma non è detto che debba essere definitiva.

D’altra parte, sono personalmente molto scettica sull’efficacia della ricerca dell’amore, sia che si tratti di frequentare siti di dating, sia che si tratti di cercare luoghi d’incontro col preciso obiettivo di trovare quello giusto. Non c’è niente di sbagliato nel farlo, ma il rischio è di dare avvio a un’attesa tanto struggente quanto frustrante e spesso inutile; l’amore di solito capita e non sempre nelle situazioni più opportune; del resto, accontentarsi solo perché si desidera cambiare vita, sarebbe una pessima idea.

D’altra parte non mi pare che tu abbia un desiderio preciso di avere un compagno, mi pare piuttosto che tu lamenti una mancanza di direzione, una mancanza di senso e questo ha molto più a che fare con te che con la tua vita sociale o con i rapporti con gli uomini.

Per favorire i sentimenti significativi, c’è un’inclinazione dell’anima che va coltivata e assecondata perché diventa essenziale nelle relazioni, sia che si tratti d’amore, sia che si tratti di amicizia o di semplici frequentazioni: essere sé stessi e fare ciò che ci rende felici e ci fa stare bene. Insomma è da te che devi ricominciare, perché sei tu il centro di tutto.

È vero che i rapporti con gli altri comportano inevitabilmente dei compromessi, ma non devono essere tali da farti sentire scontenta di te. Se l’attuale vita sociale ti pesa e non ti piace più, credo che dovresti apportare qualche cambiamento, magari cominciando con piccole cose, se non ti senti di spazzare via tutto quanto: ma sarai d’accordo con me che non si può sentirsi obbligati a uscire o vedere gente, se invece si desidera guardare un film in TV arrotolati sul divano come gatti.

E se perderai qualcosa, in termini di frequentazioni e presenze, potresti acquistare maggiore stima di te e imparare a conoscere e rispettare i tuoi bisogni e desideri.

Occorre ricordare che più le persone sono sé stesse, più sono soddisfatte di sé e più risultano affascinanti agli occhi degli altri; inoltre, evitando di obbligarti a fare qualcosa che non t’interessa più, potrai contenere il senso di frustrazione e di vuoto che provi, aumentando la soddisfazione di fare invece ciò che ti piace e magari scoprendo interessi che non sapevi di avere.

E questo è un altro punto essenziale. Chiediti che cosa ti piace veramente, cerca qualcosa che ti appassioni, perché l’assenza di passione rende vuota la vita; la passione non deve necessariamente essere rivolta a una persona: si può avere passione per la lettura, per uno sport, per il cinema, per il ballo, per il fai da te, per l’uncinetto, per la salvaguardia dell’ambiente…

Credo che tu debba trovare la tua, di passione, e metterla coraggiosamente davanti a tutto il resto, a prescindere da ciò che dicono o fanno gli altri; vita sine proposito vaga est diceva Seneca: la vita senza una meta è vagabondaggio. Farci prendere il cuore, da qualcuno o da qualcosa, dà senso al nostro vivere e ci rende più felici.

A volte non ci rendiamo conto di vivere all’interno di schemi che altri hanno costruito e ai quali abbiamo aderito per timore di non essere adeguati, di non piacere agli altri, di restare soli. Ma non siamo obbligati a rimanerci dentro, dipende solo da noi. “Single per scelta” è solo un’etichetta, ma noi non siamo etichette. La vita ha più fantasia di così.

Ti auguro il meglio.


Se volete parlarmi delle vostre relazioni, scrivete a flavia@flaviagiovanardi.it e raccontatemi la vostra storia; io vi risponderò. In ogni caso non saranno pubblicati né il vostro nome, né il vostro indirizzo e-mail.