-
L’amore è uno specchio
“Lui conobbe lei e sé stesso, perché in verità non s’era mai saputo. E lei conobbe lui e sé stessa, perché, pur essendosi saputa sempre, mai s’era potuta riconoscere così”.
(Italo Calvino – Il barone rampante)
-
Preghiera laica
“Non ci sono altri giorni che questi nostri giorni. Che mi sia dato di non sprecarli, di non sprecare nulla di ciò che sono e di ciò che potrei essere.”
(Italo Calvino – Il Cavaliere inesistente – 1959)
-
Il folle volo
(ovvero il viaggio che ci rende umani)
“Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguire virtute e canoscenza”.(Divina commedia – Dante Alighieri – Inferno, XXVI, 118-120)
“Nella mia giovinezza ho navigato
lungo le coste dalmate. Isolotti
a fior d’onda emergevano, ove raro
un uccello sostava intento a prede,
coperti d’alghe, scivolosi, al sole
belli come smeraldi. Quando l’alta
marea e la notte li annullava, vele
sottovento sbandavano più al largo,
per fuggirne l’insidia. Oggi il mio regno
è quella terra di nessuno. Il porto
accende ad altri i suoi lumi; me al largo
sospinge ancora il non domato spirito,
e della vita il doloroso amore.”(Ulisse – Umberto Saba)
-
L’intenzione
Orientamento della coscienza verso il compimento di un’azione, direzione della volontà verso un determinato fine. (Treccani)
L’immagine fondamentale è semplice e accattivante: tendere verso, volgersi. L’agire intenzionale è proprio dell’umano, nel bene e nel male: siamo in grado di orientare consapevolmente la volontà verso un fine positivo, ma anche, purtroppo, di premeditare un efferato delitto.
Gioie e dolori del libero arbitrio. Dante, però, l’ha detto meglio.
“Vero è che, come forma non s’accorda
molte fïate a l’intenzion de l’arte,
perch’a risponder la materia è sorda,
così da questo corso si diparte
talor la creatura, c’ha podere
di piegar, così pinta, in altra parte;”
(Divina Commedia – Paradiso – Canto I) -
Paturnie
“Io vado pazza per Tiffany: specie in quei giorni in cui mi prendono le paturnie… Mi sono accorta che per sentirmi meglio mi basta prendere un taxi e farmi portare da Tiffany. É una cosa che mi calma subito, quel silenzio e quell’aria superba: non ci può capitare niente di brutto là dentro, non con quei signori vestiti così bene…”
(Holly Golightly – Colazione da Tiffany)
-
La soglia
La soglia incanta per quello che non è. È il non luogo che si varca quando si ha il coraggio di non indietreggiare. Chi sa stare sulla soglia accetta l’incertezza e conosce l’accoglienza.
-
Stupor Mundi
Lo stupore è la prima forma di felicità che siamo capaci di provare e la prima che smarriamo poi nel corso del tempo, spesso perduta negli interstizi di passaggio tra la fanciullezza e l’età adulta. E solo i poeti, i matti e i visionari ne serbano scintille. Non c’è lusso più grande per un adulto che riuscire ancora a provare stupore.
(Viola Ardone)
-
Inarrivabile Shakespeare
Domani, e domani, e domani,
striscia, un giorno dopo l’altro,
a piccoli passi, sino all’ultima sillaba del tempo fissato;
e tutti i nostri ieri hanno illuminato agli stolti
la via fino alla morte polverosa. Spegniti, corta candela!
La vita non è che un’ombra che cammina, un povero guitto,
che s’agita e si pavoneggia nella sua ora sulla scena,
e poi nulla più si sentirà di lui. È una storia
raccontata da un idiota, piena di rumore e di rabbia,
che non significa nulla.(William Shakespeare, Macbeth)
(In inglese, fa venire i brividi… ancora di più). -
Ridateci la noia
La noia è un motore pulito, un’energia formidabile che ti porta lontano e non danneggia l’ambiente. Oggi la noia è fuori moda. Le vite di tutti sono piene da scoppiare e per la noia non resta tempo. La noia fa orrore, come un vuoto inutile, una mancanza. Invece la noia è un pieno che non chiede spazio, ma lo crea; è un fertilizzante potente, che fa crescere piante rigogliose, e poi fiori e frutti. «Mamma, mi annoio» mi capitava di dire da piccola. E lei, invariabilmente: «Prendi un libro.» È cominciata così.
-
Keep calm and carry on
Volevo scrivere l’elogio della pazienza, proprio io che sono nata senza. Ci sono tante frasi sagge, proverbi, citazioni, il Patriarca Giobbe, il Dalai Lama, Immanuel Kant, tutti a dire quanto la pazienza sia una virtù. Ma la pazienza ha la stessa radice greca di tanti termini italiani, come patire, patologia, passione, e tutti significano, in qualche modo, sofferenza. Forse la virtù è la riflessione, la capacità di distacco e di giudizio, la tolleranza, ma saper sopportare, in sé e per sé, non mi sembra encomiabile, anche se può essere utile. Personalmente, ho la pazienza di Paperino, perciò sto con gli impazienti, coi quali condivido l’urgenza di arrivare al dunque. Siamo nervosetti? Può darsi, ma, come diceva mia nonna, aspettare e non venire è una cosa da morire. (Che non è saggezza popolare, ma una citazione da “La serva padrona” musicata da Giovanni Battista Pergolesi, libretto di Gennaro Antonio Federico)